La nascita degli uffici
Il museo è realizzato nelle stanze dove furono trasferiti i due magistrati del Pool Antimafia dopo la strage del 29 luglio 1983 in Via Pipitone Federico a Palermo, nel quale persero la vita il Consigliere Istruttore Rocco Chinnici, il Maresciallo Trapassi e l’appuntato Bartolotta dei Carabinieri, nonché il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi.
Proprio dopo la “strage Chinnici” maturò la consapevolezza dell’estrema esposizione a pericolo di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino i quali già da alcuni anni si occupavano di delicatissimi processi a carico di appartenenti a Cosa Nostra, lavorando negli uffici al piano terra del Palazzo di Giustizia facilmente accessibili a chiunque e per nulla protetti.
Per tale ragione venne deciso il loro trasferimento in un’area più riservata del Palazzo e vennero individuati, a tal fine, i locali del c.d. Bunkerino (in cui oggi si trova il Museo), ove continuarono per alcuni anni il loro lavoro, potendo fruire di una maggiore riservatezza e protezione, come la porta blindata e le telecamere che consentivano di vedere chi intendeva accedere ai locali. I due magistrati lavorarono insieme in quelle stanza fino al 1986, quando Paolo Borsellino viene nominato Procuratore del Repubblica presso il Tribunale di Marsala (TP).
Il bunkerino: aperto al pubblico
Le tre stanze sono state ricostruite così come erano in quel periodo, ricollocandovi i mobili e gli arredi del tempo, recuperati non senza difficoltà, corredandoli di diversi oggetti personali che Giovanni e Paolo utilizzavano nelle loro interminabili giornate trascorse al lavoro.
Determinante per la realizzazione del Museo Falcone Borsellino è stato il contributo di Giovanni Paparcuri, autista giudiziario di Rocco Chinnici, scampato miracolosamente alla strage del 29 luglio 1983, diventa lo straordinario collaboratore dei due Magistrati ed “inventore” della informatizzazione, all’epoca rivoluzionaria del maxiprocesso.
Il 23 maggio 2016 viene inaugurato il Museo Falcone Borsellino e fino a luglio 2022 Giovanni Paparcuri ha condotto direttamente le visite guidate, prestando volontariamente la sua opera di testimonianza e incontrando migliaia di studenti e cittadini provenienti da tutta Italia.
La Fondazione Progetto Legalità Onlus gestisce, su incarico dell’ANM Palermo l’attività di segreteria per le prenotazioni delle visite guidate e, in assenza di Giovanni Paparcuri, garantisce le visite guidate per gruppi di studenti o visitatori privati, sempre gratuite.